Cabergolina Dostinex: a cosa serve? Quali indicazione terapeutiche?
Queste alterazioni erano in generale reversibili mediante riduzione della dose o interruzione del trattamento. La cabergolina è impiegata per trattare i disturbi da iperprolattinemia, come iperprolattinemia idiopatica o iperprolattinemia da adenoma ipofisario. Questa sostanza è somministrata per via orale (compressa) al dosaggio di 0,5 mg la settimana in una sola assunzione nella prima settimana. I dosaggi saranno successivamente aggiustati dal medico sulla base del tasso ematico di prolattina. Attraverso la stimolazione diretta dei recettori D2 dopaminergici presenti sulle cellule lattotropiche ipofisarie, nei ratti il composto diminuisce la secrezione della prolattina a dosi orali di 3-25 mcg/kg, e in vitro alla concentrazione di 45 pg/ml.
Effetti collaterali gravi:
In diciassette di queste 256 gravidanze (6,6%) sono state riscontrate gravi malformazioni congenite o aborto. Sono disponibili informazioni relative a PT 141 10 mg Canada Peptides prezzo 23 neonati su 258 portatori di 27 anomalie neonatali in totale, sia gravi che non gravi. Le malformazioni muscoloscheletriche costituivano la anomalie neonatali più diffuse (10), seguite da anomalie cardio-polmonari (5). Non sono disponibili informazioni relative a disturbi perinatali o sullo sviluppo a lungo termine di bambini esposti a cabergolina intrauterina.
Molti pazienti riferiscono un miglioramento dell’umore e dei livelli di energia dopo aver iniziato il trattamento con cabergolina. Per minimizzare gli effetti collaterali, il Dostinex deve essere assunto con cibo e iniziare con un dosaggio basso, aumentando gradualmente secondo le indicazioni del medico. Questo approccio aiuta a ridurre il rischio di effetti collaterali e a migliorare la tolleranza al farmaco. Il principio attivo del Dostinex, la cabergolina, agisce come agonista dei recettori della dopamina D2, il che significa che si lega a questi recettori nel cervello e li attiva.
- I profili farmacocinetico e metabolico di DOSTINEX sono stati studiati in volontari sani di entrambi i sessi e nelle pazienti iperprolattinemiche.
- La dose settimanale va aumentata gradualmente, preferibilmente attraverso l’aggiunta di 0,5 mg a settimana a intervalli mensili fino a che non si raggiunga una risposta terapeutica ottimale.
- Per la soppressione della lattazione il dosaggio raccomandato è di 0,25 mg (mezza compressa da 0,5 mg) ogni 12 ore per due giorni (1 mg dose totale).
- Ipersensibilità alla cabergolina, ad altri alcaloidi dell’ergot o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
In concomitanza con l’insorgere di versamento/fibrosi pleurica è stato altresi rilevato un incremento anormale della velocità di sedimentazione degli eritrociti (VES). A seguito di diagnosi di versamento pleurico/fibrosi polmonare o valvulopatia, risulta che la sospensione del trattamento con cabergolina può portare a un miglioramento dei segni e dei sintomi (vedere paragrafo 4.3). Tuttavia le madri devono essere avvisate di non allattare in caso di fallimento dell’inibizione/soppressione della lattazione con cabergolina.. Dato che inibisce la lattazione, la cabergolina non deve essere somministrata a madri con disturbi di iperprolattinemia che intendono allattare i propri figli. Dopo l’interruzione del trattamento con cabergolina, generalmente si osserva la ricomparsa dell’iperprolattinemia. Tuttavia, la soppressione persistente dei livelli di prolattina è stata osservata per diversi mesi in alcuni pazienti.
Effetti a lunga durata
È necessario prestare attenzione in caso di somministrazione di cabergolina in concomitanza con altri farmaci che notoriamente abbassano la pressione. In pazienti con insufficienza epatica grave devono essere valutate dosi inferiori di cabergolina. In pazienti con insufficienza epatica grave (Classe Child-Pugh C) che ricevevano una singola dose da 1 mg è stato osservato un aumento dell’AUC, a confronto con volontari sani e con individui con insufficienza epatica meno grave. Se necessario si devono prendere provvedimenti di sostegno per rimuovere il medicinale non assorbito e per ristabilire la pressione sanguigna. Agonisti della dopamina possono essere associati ad episodi di attacchi di sonno improvvisi nei pazienti affetti da morbo di Parkinson.
Non vi sono dati disponibili circa le possibili interazioni tra cabergolina e gli altri derivati dell’ergot. Pertanto si raccomanda di non utilizzare cabergolina per trattamenti a lungo termine in associazione con questi medicinali. Questa associazione deve essere evitata perché potrebbe avere come conseguenza l’aumento dei livelli plasmatici di cabergolina. Poiché casi di fibrosi valvolare e pericardica si sono spesso manifestati in questa forma.
Il trattamento con cabergolina deve essere interrotto nel caso in cui un ecocardiogramma riveli un nuovo riflusso valvolare o un aggravamento di un riflusso già esistente, un restringimento valvolare o un ispessimento dei lembi valvolari (vedere paragrafo – Controindicazioni). Non sono disponibili informazioni sulle interazioni tra la cabergolina e gli altri alcaloidi dell’ergot; pertanto l’uso concomitante di questi medicinali durante il trattamento con cabergolina a lungo termine non è raccomandato. La cabergolina è una sostanza che inibisce la prolattina, ormone responsabile della lattazione secreto dalle cellule ipofisarie. Ecco la scheda tecnica di questo principio attivo, in cui si riportano indicazioni, meccanismo d’azione ed effetti collaterali.
Sono stati registrati attacchi di sonno improvviso durante le normali attività quotidiane, in alcuni casi senza alcuna consapevolezza e/o segni premonitori. I pazienti sottoposti a trattamento con cabergolina devono essere avvisati di questa eventualità e avvertiti di prestare particolare attenzione durante la guida o l’uso di macchinari. I pazienti che hanno sperimentato episodi di sonnolenza e/o l’insorgere di un attacco di sonno improvviso devono astenersi dalla guida di veicoli o dall’uso di macchinari durante il trattamento con cabergolina (vedere paragrafo 4.7).
La cabergolina, come gli altri derivati dell’ergot, non deve essere usata in concomitanza ad antibiotici macrolidi (es. eritromicina) in quanto si potrebbe avere un aumento della biodisponibilità sistemica. La cabergolina viene utilizzata principalmente per trattare condizioni come l’iperprolattinemia (alti livelli di prolattina) e può essere utilizzata anche in alcuni trattamenti per la fertilità. Evita l’alcool e informa il tuo medico di eventuali altri farmaci che stai assumendo, in particolare quelli che influenzano la pressione sanguigna o i trattamenti ormonali. Viene utilizzato principalmente per trattare varie condizioni mediche causate da uno squilibrio dell’ormone prolattina.